Lettera al Regno

Caro Direttore

Nel rileggere i documenti prodotti dal recente convegno di Verona specie laddove si ribadisce la centralità del ruolo del laicato nella vita della Chiesa, mi venivano alla mente le parole di un nostro maestro di vita spirituale – Gianni Zaccherini – morto alcuni anni fa e ricordato anche da questa rivista.
Gianni ci diceva che non era possibile separare la vita laicale dall’ascolto della Parola per cui la concretezza della vita familiare sta tutta “dentro” il mistero della Rivelazione che va quindi posta al centro della vita della comunità cristiana composta da laici, presbiteri, ministri istituiti, diaconi e religiosi.
Da anni qui nella nostra comunità abbiamo cercato di prendere sul serio queste parole e quindi di prendere sul serio il messaggio del Concilio Vaticano II laddove invitava la Chiesa tutta a “porsi in religioso ascolto della Parola di Dio”.
La nostra comunità è una parrocchia di una città di provincia – Fano nelle Marche – composta da persone di diversa provenienza  – operai della prima e dell’ultima ora – che stanno cercando tutto ciò che il Signore ha indicato come priorità nella vita di fede al di là delle inevitabili differenze di sensibilità, di cultura, di esperienze di vita.
Lo abbiamo fatto mettendoci di fronte alla concretezza dell’ascolto che ci ha portato a dare senso alle attività svolte nel contesto parrocchiale e diocesano e ad aprire alcune strade nuove di carità e di dialogo forse significative per l’intera realtà diocesana.
Mi premeva quindi, in questa fase di “azioni in risalita” del laicato cattolico, ricordare questa centralità raccontando brevemente il nostro approccio di laici alla Parola di Dio assieme ad un presbitero – il parroco – particolarmente attento ai “segni” del Concilio.
Dopo alcuni anni dedicati ad un ascolto comunitario gestito dal parroco (la parrocchia è nata venticinque anni fa anche se molti di noi già da prima avevano vissuta questa esperienza con la Parola) abbiamo ritenuto, ad un certo punto, di dover fare un salto di qualità assumendoci direttamente, come laici, la responsabilità di diventare annunciatori e di coinvolgere più gente possibile nel percorso di catechesi per gli adulti proprio perché la “Parola” è di tutto un “popolo in cammino” e non solo del suo Pastore.
Sollecitati in tale intuizione dallo stesso parroco abbiamo “inventato” il percorso delle “12 tribù” riorganizzando i partecipanti alla catechesi biblica in 12 gruppi incaricati di preparare il proprio testo biblico di riferimento indicato in un calendario preparato per tempo.
Ad ogni tribù è stato dato lo specifico compito di allargare il proprio gruppo ai lontani, agli innamorati segreti di Dio, a coloro che vorrebbero, ma non si buttano, per avviarli ad un percorso di ascolto.
In questa prospettiva i “laici” protagonisti di questo cammino si impegnano ad organizzare la fase di preparazione del proprio incontro (quando si troveranno a riferire il proprio commento al testo biblico nella catechesi del venerdì) che dovrà avvenire nelle settimane precedenti al proprio turno attraverso momenti congiunti di preparazione oltre che momenti singoli possibilmente nelle proprie case, ad individuare i testi su cui preparare l’approfondimento e a definire le modalità più efficaci di presentazione del proprio lavoro di riflessione che tenga conto di una correttezza di approccio al testo, ma anche di un coinvolgimento di vita e di apertura spirituale ed esistenziale capace di leggere i segni dei tempi e di aprire tutti a prospettive di conversione seria ed adulta.
Abbiamo avviato questo percorso ormai da oltre due anni grazie anche alla presenza attiva del parroco che interviene con le sue indicazioni sia sul testo che sulla vita della comunità.
La partecipazione è molto intensa e significativa anche in termini numerici (non siamo mai meno di cinquanta persone) ed è molto aumentata in questi due anni non solo la voglia di ascolto, ma anche la voglia di fare delle cose, di essere presenti nel cuore della chiesa, di moltiplicare gesti concreti, stabili e impegnativi di carità e apertura ecumenica, di dialogo interreligioso, di confronto con i non credenti.
Da questo ascolto hanno infatti preso avvio (o migliorato in qualità) esperienze importanti di accoglienza (abbiamo una comunità familiare dove si alternano due famiglie ogni due-tre anni e una casa di pronta accoglienza), di dialogo ecumenico (siamo una parrocchia che lavora per un dialogo “dal basso” con le altre confessioni religiose), di confronto con la cultura contemporanea (abbiamo avviato una “cattedra dei non credenti” nella linea del card. Martini), di impegno a favore della pace (avviando una scuola di pace assieme alla Caritas). Abbiamo altresì promosso e vissuto scelte di ministerialità laicale (lettorato e accolitato) anche femminile (ministeri istituiti nel versante del studio della Parola) e diagonale.
Una vitalità ecclesiale quindi molto forte che però nasce dalla Parola di Dio rimessa in mano ai laici, al popolo di Dio, agli uomini e donne di “buona volontà”.
Stiamo leggendo in questo anno il testo degli Atti degli Apostoli che ci ha rimesso in animo la “forza profetica” del vivere assieme protesi verso la missione.
L’esperienza di “Mondo comunità e famiglia” di Bruno Volpi ha interpellato alcuni di noi per una prospettiva di convivenza familiare stabile per aiutarsi in un percorso di sostegno nelle difficoltà della vita e di presentazione di nuove modalità di stare assieme ad un modo fatto di gente sempre più sola.
La prospettiva rimasta ancora aperta è quella della missione “ad gentes”che il Signore ci mostrerà a tempo opportuno purché continuiamo ad ascoltare “senza posa” la Sua Parola e ad imparare il senso vero del dialogo interreligioso che così tanto interpella oggi l’esperienza missionaria.
Una piccola esperienza – questa nostra – che però ci premeva comunicare anche per avviare un confronto con altre realtà italiane che si pongono nella stessa prospettiva convinti che il secolo che si apre sarà il secolo del laicato e delle famiglie così come abbiano intuito dal Convegno di Verona.

GIOVANNI SANTARELLI – ministro Lettore della parrocchia S. Famiglia della Diocesi di Fano

Ps per ogni eventuale ulteriore approfondimento vi invitiamo a prendere visione del nostro sito internet www.santafamiglia.info