Un Avvento di speranza: la parrocchia S. Famiglia si prepara al Natale

Prepararsi al Natale significa per una comunità cristiana rimettere in discussione le proprie certezze per aprirsi al mistero di un Dio che non è mai lo stesso ogni volta che lo si celebra nell’Eucarestia e lo si ascolta nella sua Parola. “Discontinuità” è stata quindi la Parola d’ordine che è emersa dall’incontro http://tadalafilonline200mgdosage.com/ che la comunità della S. Famiglia di Fano ha dedicato alla preparazione al mistero dell’incarnazione la prima domenica di Avvento. L’incontro è stato tenuto da Daniele Garota, padre di famiglia, laico, allievo di un grande della teologia del novecento come Sergio Quinzio, amante how viagra makes you feel della Parola di Dio, indagatore dei temi ultimi e decisivi della fede cristiana, autore di diversi libri dedicati alla ruolo della fede nel tempo contemporaneo e alla cheap pharmacy necessità di recuperare il senso dell’”attesa” del ritorno del Signore nella vita di tutti i giorni. Si è partiti dalla 1

Lettera ai Tessalonicesi di Paolo, la sua lettera più antica, nella quale l’autore, rivolto alla comunità, rammenta il tempo dell’attesa “…riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte…(1 Tess. 5,1) ed è per questo che lancia forte l’invito alla vigilanza “…non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri…” (1 Tess. 5,6).

Occorre dunque vigilare perché il tempo cialis online presente, pur essendo un tempo di speranza, è anche un tempo di male. “…si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno, vi saranno carestie kamagra damla e terremoti in vari luoghi, ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori…” (Mt. 24,7). Un tempo in cui la speranza del ritorno dovrà fare i

conti con coloro che “…vi abbandoneranno alla tribolazione e vi uccideranno e sarete odiati da tutti i popoli a

causa del mio nome.. (Mt. 24,9). La rivelazione della speranza avviene quindi nell’immagine che Dio stesso si è dato di sé: l’immagine del crocifisso attraverso il quale “…Dio rivela il suo volto proprio nella figura del sofferente che condivide la condizione dell’uomo abbandonato da Dio, prendendola su di sé…” (lettera enciclica Spe Salvi al n. 43). Ed è per questo che la fede nel giudizio finale è innanzitutto speranza; quella speranza la cui “…necessità si è resa evidente proprio negli sconvolgimenti degli ultimi secoli…” (sempre Spe Salvi al n. 43). Questo, in sintesi, il messaggio forte lanciato da Daniele Garota alla comunità in ascolto, ma per essa a tutta la Chiesa: “leggete il mistero dell’Avvento e della Incarnazione, assieme a quello della Morte e Resurrezione e del ritorno di Cristo, dentro il tempo che vivete perché il Signore della Salvezza è il Gesù della storia..”. Solo così potremo capire che “…le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi…” http://pharmacyonline-rxgeneric.com/ (Rom. 8,18).

Non solo l’umanità, ha teso a sottolineare Garota, ma tutta la creazione è avvolta da questo generic soft viagra mistero perché è anch’essa parte di questo tempo e di questa storia ed è anch’essa protesa verso la speranza: la creazione infatti“…sottoposta alla caducità vive nella speranza di essere liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio…” (Rom. 8, 19). Una dimensione nuova e kamagra store antica di cvs pharmacy normal il vivere la speranza, quella proposta da Garota, così come la viveva lo stesso Paolo il quale era certo che la sua generazione non sarebbe morta, ma sarebbe passata direttamente nella dimensione della visione del Signore. Un po’ come esortava Giovanni nella sua prima lettera quando diceva alla sua comunità, che invece vedeva tardare il momento del ritorno, che “…ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo

però che quando egli si sarà manifestato noi saremo simili a Lui perché lo vedremo così come Egli è…” (1 Gv. 3,2). Un momento di grande intensità spirituale quello vissuto dalla comunità della S. Famiglia a partire dal quale ha provato a rivedere la propria vita di fede in una prospettiva di grande apertura al mistero attraverso una forte intimità con la Parola di Dio e di grande apertura agli altri, alle persone lontane, ai diversi, a coloro che oggi fanno paura e che invece sono risorse che il Signore ci ha messo generic viagra accanto. Una ultima notazione. La figura

di Daniele Garota interpella la chiesa. Un laico, padre di famiglia, non coinvolto nel modo accademico ci rappresenta un’idea di Chiesa dove la Parola sembra essere tornata in mano a tutti i battezzati solo per amore di ascolto e di obbedienza. Una clomid for women chiesa dove i carismi sono finalmente riconosciuti e il linguaggio biblico si apre all’interezza del “popolo in cammino” e non solo agli esperti. Una grande stimolo a proseguire nel cammino che la comunità S. Famiglia si è data cialis cheap online pharmacy di ascolto comunitario settimanale delle Scritture “date in mano ai laici”. Forse sta davvero lì

il futuro della Chiesa in questi tempi brutti, ma aperti a grandi speranze. GIOVANNI SANTARELLI