La violenza e la pace a partire dalla Bibbia
Un piccolo contributo a mò di chiacchierata Caro fratelli partendo dal online pharmacy in canada fatto che non potrò essere presente a due incontri delle nostre catechesi del venerdì volevo lasciare
alcune consideraizoni a partore dal discorso di Stefano cialis buy online per allargaròle al problema della vilenza e quindi del modo di reagire alla violenza da credenti patrtendo dalle
Scritture per arrivare subito dopo a consideraizoni di carattere sytorico o diplomattico. Sarebbe bello impostare le nostre discussioni
partendo da qui perchè pè solo da qui che potremmo trovare elementi veri di unità. Comincio … Non so se ricordate la lettura dei Libri storici fatta un paio d’anno fa; lì emergeva forte questa violenza “disgustosa” che noi continuiamo a proclamare come “Parola di Dio” perché la violenza è insita nella rivelazione cristiana fino alla rivelazione della violenza subita da Gesù. La violenza di Israele nel corso della sua storia prima generic propecia di Gesù è strettamente legata alla venuta di Gesù al punto che “Israele deve sopravvivere nella storia perché nella storia possa nascere il Figlio di Dio”. Per questo è cell phone spy importante leggere l’A.T. perché in questo percorso capiamo la storia degli uomini come stria di inimicizia, di violenza, di sopraffazione, di guerra e di morte. Dio entrando nella storia degli uomini ha accettato questa
realtà di violenza nata dal “peccato” e l’ha combattuta “soccombendo” ad essa con la vicenda di Gesù. Ma era necessario però che Gesù nascesse da quel cialis popolo per cui possiamo affermare che “quando i popoli muoiono sotto la spada di Israele (nell’AT) sono avvolti pienamente nell’amore di Dio: Dio lo ama e li consegna alla morte affinchè Israele possa vivere e da esso possa nascere quel Cristo che un giorno porterà la salvezza e la vita a tutte le genti (1 Pt. 3,18-22). Capire il senso crudo e reale di questa violenza dell’uomo e dello stesso popolo eletto (autore e vittima di questa violenza in modo per noi cristiani emblematico) ci apre al rovesciamento radicale di Gesù. La violenza con Gesù non cessa; Gesù non ne è esente; Gesù ne è apparentemente sopraffatto, ma …”In Cristo e per Cristo la salvezza non è più portata dalla sopravvivenza, dalla vittoria delle armi, ma dalla morte
e dalla
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sconfitta…”. L’adempimento delle Scritture è il radicale rovesciamento della logica anticotestamentaria della morte e della vita. La logica generic viagra veterotestamnentaria delle armi è stata buy cheap essays online crocifissa con Cristo, è morta con Lui sulla croce.
“…Ora tutto è radicalmente rovesciato: solo morendo la Chiesa salva il mondo ad imitazione del cristo crocifisso. La Chiesa ormai non può essere altro che la Chiesa dei martiri e solo così può davvero rivelare al mondo di http://viagra-genericon-online.com/ essere il luogo concreto della pace…”. Come tradurre tutto questo in termini di “diplomazia”? non lo so; credo che su questo fronte i cristiani debbano manifestare grande rigore di fede, ma anche grande capacità di ottenere consenso su questioni di giustizia in un
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dialogo attento e aperto alle differenti
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vedute cultura del mondo di oggi (il “senza se e senza ma”, vale soprattutto per noi e poi per gli altri). Il problema è infatti “dentro” la nostra Chiesa e tra i cristiani, non per autoflagellarci, ma perché questo significa fare testimonianza ed evangelizzazione. Diceva Divo Barsotti che “l’adempimento cristiano della pace non si realizza sul piano sociale, ma nella direzione della profondità del cuore…”. Prosegue: “…come allora si adempie nel cristianesimo l’annuncio dei profeti? Come il male ha invaso il mondo per il peccato degli uomini e per la sua separazione da Dio, così la redenzione cristiana prima di tutto riconcilia l’uomo con Dio. Questa riconciliazione non può realizzarsi che nel più intimo centro dell’anima, là dove soltanto l’uomo può di nuovo incontrarsi con Dio. La pace, frutto di questa riconciliazione, non può essere che una pace interiore..” Una how to order viagra online “pace interiore” prima di tutto, ma visibile; ecclesialmente e comunitariamente visibile, una pace vissuta, testimoniata e proclamata al mondo dal popolo di Dio della nuova alleanza. Penso che questa debba essere il nostro primo ragionamento sul testo biblico alla luce dell’apprensione che abbiamo in questi giorni circa la violenza nel mondo e in terra di Palestina. Essere noi uomini di “pace”; che “fanno” la pace e winn dixie online pharmacy non solo “parlano” di pace. La lettura dei testi e il conseguente apprendimento del volere
di Dio rendono le religioni strumento di Pace (anche canadian pharmacy motilium quella ebraica e anche quella islamica) ed è l’ignoranza di Dio che genera violenza per cui sarebbe davvero necessario che le Scritture diventassero il luogo di “interpretazione” primaria della storia; da lì verranno fuori anche serie analisi storiche e diplomatiche sul rapporto tra ingiustizia e violenza lontane da pregiudicali ideologiche e da partiti presi (io sono per la vita e io sono per la pace) che non hanno ragione di esistere. NINO SANTARELLI