Appuntamento a stasera per riflettere sugli Esercizi Spirituali
ESERCIZI SPIRITUALI: PER LA FAMIGLIA è TEMPO DI TENEREZZA, DI FRAGILITA’ E DI PASSIONE
TESTO BIBLICO più citato da don Mario ” sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” ( Giovanni 10,10)
Cristo offre a ciascuno di noi di realizzare la propria umanità liberandoci dalla invidia e rivalità verso l’altro e rendendoci adulti desiderosi di vita e libertà per tutti. A una cultura di competitività, rivalità e violenza subentra una cultura di fraternità, solidarietà e amore. Nasce una vita bella, vivibile, vissuta con i cinque sensi, passando progressivamente dai molteplici bisogni per abitare la casa dei nostri desideri.
LIBRO DI RIFERIMENTO ” La pazienza del nulla” , l’ultimo libretto di Arturo Paoli che don Mario considera un Profeta e di cui continua la sua passione per il Brasile e i giovani della favelas.
Un uomo, il nulla e Dio. Il deserto come metafora del nulla che ogni uomo sperimenta: un lutto, una malattia, un’umiliazione, una esperienza di fragilità.. occorre ripartire dal nulla per imparare a pregare ed essere contemplativi, per essere liberi e capaci di stare in una fraternità.
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UNA SPIRITUALITA’ DA PICCOLO FRATELLO DI CHARLE DE FOUCAULD e anche di qui l’amicizia fraterna con Arturo Paoli
Charles de Foucauld mi sembrava interessante come modello per realizzare la missione del cristiano e della Chiesa non solo nel deserto di Tamanrasset ma anche nel deserto del mondo moderno: la missione tramite la semplice presenza cristiana, nella preghiera con Dio e nell’amicizia con gli uomini, credenti e non .
ALCUNI FLASH DELLE NOSTRE CONVERSAZIONI SPIRITUALI
1. la necessità nella nostra vita di “ una interruzione” per non rotolarsi in continuazione.. la necessità di fermarsi per entrare nel profondo di se.. per ridefinire la rotta.. un errore di rotta ci conduce in altro paese.
2.Noi portiamo tesori in vasi di creta: di qui la necessità di interiorizzare le nostre scelte, di entrare con estrema sincerità nel nostro cuore e di riconciliarci con noi stessi e con le nostre ferite. Non vendere mai nulla di cui non abbiamo fatto un’esperienza personale.. noi preti- diceva – siamo a volte come agenzie turistiche che preparano bei pacchetti di viaggio per andare in paesi dove noi non sono mai stati…
3.I bisogni e il desiderio. Corriamo dietro ai primi nascondendo il desiderio. I desideri fanno crescere il nostro essere, i bisogni fanno crescere il nostro avere.
Non correre dietro ai tanti bisogni che ci dominano. Chiediti qual è il tuo vero desiderio.
4. Amiamo la vita e viviamo con tutti i sensi; vivere non è semplicemente esistere. Dobbiamo diventare adulti capaci di cogliere i segni di vita che emergono e scansare ciò che è moribondo o cadavere; adulti che si rinnovano e non come quelli che offrono un mazzo di fiori secchi ai giovani e poi si meravigliano che i i giovani non li gradiscano.
Il fiume della vita ci è stato consegnato completamente, noi ci accontentiamo di una piccola pozzanghera e ci sguazziamo dentro. E’ facile esistere il grande passaggio è vivere. Il semplicemente vivere è vivere con semplicità. L’interruzione aiuta a vivere, semplicemente vivere.
5. Amiamo la vita a 360 gradi, in tutti i suoi aspetti, contempliamola con calma. La lentezza di Dio e la fretta del diavolo. Questo ci consente di strutturarci interiormente e nelle relazioni con gli altri. La persona destrutturata non riesce a trovare stabilità nelle cose….
6. Interiorità non è chiudersi in se stesso né trasformare la religione in intimismo magari con una nota di estetismo sofferente .Per trovare la mia interiorità devo uscire da me e cercare, trovare l’altro. Ma solo crescendo nella nostra interiorità capiamo l’essere dell’altro. Sono importanti le esperienze solo se elaborate.
7. Dovremmo favorire in tutti i modi, nel corso della vita anche spirituale, i processi di cambiamento. C’è un valore nel processo di cambiamento. Il grande nemico del non cambiamento, è il sottile godimento nello stare male. Il male è sedersi sul bene raggiunto. Occorre elaborare le esperienze e cercare di capire quelle che stanno morendo o sono cadaveri spirituali in putrefazione da quelle che germogliano e indicano percorsi autentici di vita nuova. Le energie, nella famiglia e nelle persone, se non vengono investite implodono.
8. L’esperienza del nulla ci permette di ricostruirci. Noi siamo il nulla. La pazienza del nulla: tutto ciò che possiamo immaginare di buono, Dio lo ha già dato. L’esperienza del nulla arriva per tutti. Il nulla è diverso dal vuoto. Se sono nulla tutti gli altri sono miei fratelli. Il nulla è un punto di arrivo ma anche di partenza. Se io porto di me il nulla posso amare e dare all’altro il nulla che io sono. Chi è strutturato sul nulla ha bisogno di qualcuno su cui distendersi. Essere nulla ma preziosi.