8 febbraio 2008

Il Vangelo secondo Matteo il giovane (1)

Caro Matteo il grande,

ti confesso che hai iniziato con un testo lontano dalla mia sensibilità di giovane abituato agli sms e non alle genealogie ma c’ho pensato ugualmente e mi son venute alcune domande che ora ti sottopongo in attesa di discuterne assieme.

  1. Il testo parla della “genesi” di Gesù Cristo. Ma qual è la genesi di Cristo?(1,1) La questione mi affascina e mi turba. Pensare Cristo come uno di noi, della nostra schiatta, in tutto come noi, mi affascina perché avere un “collega” così ci rende tutti migliori, ma mi turba la sua “diversità” che rimanda a concetti religiosi difficili. Provo a sintetizzarli. La tesi della Bibbia sarebbe più o meno questa: Il mondo non è del caso, è stato fatto da un Altro, ma la gente sfugge di mano al suo creatore e solo pochi lo riconoscono e allora il “capo” sceglie un popolo, gli ebrei partendo da Abramo padre del popolo “eletto>. Anche questo popolo non capisce e alla fine di “6 settimane” arriva Lui, il figlio di Giuseppe da Maria. Di lui tu mi dici che è il vertice e la conclusione di una storia, è l’ atteso ma questa “genesi” di Gesù la posso capire solo per fede accogliendo l’idea della “Storia della Salvezza” raccontata nella Bibbia.. Questo mi turba. E continuo a chiedermi: è uno di noi, uno dei tanti che ha attraversato le generazioni della storia o è davvero l’ultimo, l’unico, il compimento, addirittura il termine della evoluzione dell’ umanità e del cosmo? Non sto esagerando a dire questo di Gesù e mi sto costruendo una ideologia religiosa fondata sul niente? Anche perché dopo di Lui, in questi duemila anni, non sembra sia cambiato granché tra la gente!
  2. Ho letto in questo brano tanti nomi stranissimi e difficili da pronunciare! Nomi, nomi, nomi strani ed unici ad un tempo ed anche questi nomi per un verso mi affascinano e per un altro mi turbano.. Penso al fatto che nella storia, in ogni storia di persone, ogni volto, ogni nome è importante, è unico e irrepetibile e non sono per niente tentato dalla teoria della reincarnazione. La linea delle generazioni è retta e non un cerchio o una spirale. Siamo unici e irrepetibili, ciascuno un tratto indispensabile nella storia e nella vita e mi affascina anche il fatto che, per quanto ne conosca, pochi di quei nomi, ( almeno quelli che ho rintracciato cliccando su Google) non sono affatto eccezionali, anzi sono tipi ghiotti per i giornali di cronaca o per la vita in diretta. Abramo che non può avere figli e trova rimedi antichi di fecondazione “artificiale”; Tamar che i figli li vuole da Giuda e si finge prostituta e lui ci casca subito, Rut è una donna vedova immigrata che fa di tutto per sposare il possidente del paese; Davide il grande re che ha ucciso Golia trova il suo successore Salomone rubando la moglie di un suo soldato che poi fa uccidere per coprire il tradimento. Quasi a dire che ogni volto vale con la sua storia, le sue ferite, il suo passato.
  3. Cio che mi turba? E’ credere che attraverso queste storie ci sia davvero una storia di salvezza di cui un Padre tesse i fili, una storia bella che va verso il compimento perché”Lui “sa scrivere dritto nelle linee storte delle persone. Ma faccio fatica a vedere due storie imbricate assieme e che dentro la storia con la minuscola ci sia la storia con la maiuscola. Allora anche ciascuno di noi è solo apparentemente libero perché è un gradino di una storia che un Altro sta tessendo? Come si concilia la “storia degli uomini” con la “storia della Salvezza”? E Gesù è l’anello decisivo di questa storia? Fatemi capire per favore?
  4. Scusate mi stavo dimenticando: Gesù, se ho ben capito, è un ebreo puro sangue con tutta una genealogia ebraica. Ma qual è il legame tra gli ebrei e i cristiani? Sembrano parenti stretti. E allora come si spiega l’antisemitismo che ho studiato in storia e che ancora qua e là serpeggia? Per non dire che tutta la prima parte della Bibbia è la stessa degli Ebrei. Mi fermo qui ma più ci penso, più mi vengono domande e siamo appena alla prima pagina…

Appena posso ne parlo con te “Matteo il grande”

Ciao1 da “Matteo il giovane”


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