Annunciare, celebrare, testimoniare – L’Eucarestia per la vita quotidiana
Convegno teologico-pastorale
Annunciare, celebrare, testimoniare – L’Eucarestia per la vita quotidiana
Montorso – martedì 1/mercoledì 2 dicembre 2009
Annunciare:
Catechesi biblica e vita kamagra di comunità: l’esperienza di una parrocchia adulta.
Alcuni cenni sulle caratteristiche della cialis pharmacy online parrocchia: – parrocchia caratterizzata dalla forte presenza di famiglie adulte dalla lunga esperienza in campo ecclesiale e da famiglie più giovani che si stanno ora aprendo ad un approfondimento di fede; – natural alternatives to viagra rapporto di lunga data con il parroco la cui autorevolezza è garanzia di un confronto attento e costruttivo con le famiglie adulte e più giovani. Una autorevolezza frutto di grande spiritualità, competenza biblica e coerenza di vita oltre che amore alla chiesa così com’è; – parrocchia di recenti origini localizzata in un quartiere periferico della città di recente sviluppo urbanistico e forte immigrazione non solo dall’estero, ma anche dal sud Italia; – una parrocchia particolarmente attenta alla dimensione dell’accoglienza data la provenienza di molti dal volontariato organizzato; – Unna parrocchia che si apre alla dimensione comunitaria grazie ad una attenzione alla Parola studiata, celebrata e vissuta: trent’anni di catechesi bibliche, lo studio della teologia da parte dei laici, la presenza di ministeri istituiti e di diaconi, l’apertura alle donne, il riferimento al Vaticano II, contatti con alcune importanti realtà ecclesiali italiane (la comunità di Bose, la comunità di Monteveglio e la spiritualità di d. Giuseppe Dossetti, d. Oreste Benzi e la Giovanni XXIII). – Una comunità ormai complessa che si riunisce intorno alla
celebrazione eucaristica e all’ascolto della Parola attraverso una “Catechesi biblica” partecipata da persone di diversa provenienza che stanno cercando assieme tutto ciò che il Signore ha indicato come priorità nella vita di fede al di là delle inevitabili differenze di sensibilità, di cultura, di esperienze di vita di ciascuno. Il cammino delle 12 tribù: Dopo molti anni dedicati ad un ascolto comunitario gestito direttamente dal parroco abbiamo ritenuto, ad un certo punto, di dover fare un salto di qualità assumendoci direttamente, come laici, la responsabilità di diventare annunciatori della Parola e di coinvolgere più gente possibile nel percorso di catechesi per gli adulti proprio perché la “Parola” è di tutto un “popolo in cammino” e non solo del suo Pastore. Sollecitati in tale intuizione dallo stesso parroco abbiamo “inventato” il percorso delle “12 tribù” riorganizzando i partecipanti alla catechesi biblica in 12 gruppi, denominati in base alle tribù di Israele insediatesi nella terra promessa. Ad ogni gruppo è stato dato l’incarico di preparare, per tempo, il proprio testo biblico di riferimento indicato in un apposito calendario consegnato all’inizio di ogni percorso e l’impegno di allargare il proprio gruppo
ai lontani, agli innamorati segreti di Dio, a coloro che vorrebbero, ma non si buttano, a chi si mantiene ai margini, per avviarli ad un percorso stabile di ascolto. Si è trattato di un cammino intenso a cadenza settimanale periodicamente intervallato da: – interventi del Parroco sui temi di “introduzione alla Parola di Dio” per offrire contributi di metodo ai vari gruppi, ma anche per sollecitare riferimenti concreti alla vita della comunità, – interventi dei “ministri lettori” e dei Diaconi su testi legati a particolari periodi liturgici; – interventi di relatori esterni su argomenti di ermeneutica, catechesi biblica o spiritualità (sotto forma di lectio magisralis). In questa prospettiva i “laici”, protagonisti di questo cammino, sono impegnati nella organizzazione generic cialis della fase di preparazione della propria catechesi nelle settimane precedenti al proprio turno. Si tratta di momenti di preparazione vissuti nelle proprie case intorno al testo di riferimento da parte dei componenti delle singole tribù in base ad una propria autonoma modalità illustrativa ed esplicativa. Il responsabile della tribù individua i commenti di riferimento su cui preparare l’approfondimento e definisce le modalità più efficaci di presentazione del lavoro di riflessione, nel venerdì del suo turno, che tenga sempre conto di una correttezza di approccio al testo, ma anche di un coinvolgimento di vita e di apertura spirituale ed esistenziale capace di leggere i segni dei tempi e di
aprire tutti a prospettive di conversione seria ed adulta. Abbiamo avviato essay writing questo percorso ormai da oltre quattro anni grazie anche
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alla presenza attiva del parroco che costruisce l’intero percorso pastorale della Parrocchia intorno alla catechesi biblica vissuta in stretto collegamento con al celebrazione eucaristica domenicale e feriale. spy gear cell phone tap La metodologia seguita: Le nostre catechesi seguono una metodologia basata su alcune convinzioni fondamentali e su alcune indicazioni fisse così riassumibili: – una connotazione “permanente” della catechesi biblica per adulti: la sera del venerdì è infatti “consacrata” all’ascolto della Parola per tutto l’anno e senza mai interruzione alcuna nemmeno nella stagione estiva; – una caratterizzazione “liturgica” dell’ascolto: la catechesi biblica è infatti vissuta in Chiesa e con la proclamazione del testo fatta dall’ambone; – un percorso di lettura a carattere continuativo e non tematico: si segue un libro, in modo costante e non a pezzi perché è la nostra
cell phone spy software vita a dover “ruotare” attorno alla Parola e non viceversa. La lettura continuata del testo ci http://tadalafilonline200mgdosage.com/ dà infatti la possibilità di entrare in confidenza con una storia, con uno stile, con i vari riferimenti, facendoci a mano a mano sentire sempre più a nostro agio con il testo stesso; – un’alternanza di Antico e Nuovo testamento perché entrambi sono “Parola di Dio” e nessuno può essere compreso senza l’altro; – un approccio al testo che stimoli processi di attualizzazione, nella volontà di trovare
aderenza con la vita in una conversione continua senza mai perdere di vista l’oggettività della sua dimensione rivelativa (perché “i miei pensieri non sono i vostri pensieri”). Il lavoro delle tribù, perciò, funziona come un work-shop; è un lavoro sul testo, per far sì che
il testo stesso possa essere spy phone app calato nella vita
di chi lo legge e possa essere di aiuto http://viagraincanada-online.com/ per ripensare e reinterpretare la vita di chi ascolta. Nell’esperienza delle 12 Tribù la lettura della Parola è comunitaria ed ecclesiale e non personale, (“nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, perché non da volontà umana fu recata mai una http://kamagrajelly-oral.com/ profezia, ma mossi da Spirito santo parlarono quegli uomini da parte di Dio” 2 Pt. 1,20-21) e in questo percorso impariamo la lettura fraterna, che diventa poi stimolo per un discernimento personale. Criteri di approccio al testo. Ai responsabili delle 12 tribù sono stati indicati, per questo motivo, alcuni dati di “introduzione alla Scrittura” essenziali da tenere bene a mente e da cui partire per comprendere il rapporto del credente con la Scrittura e avvicinare così a writing skills questo “tesoro prezioso” più gente possibile senza paura. Li abbiamo così riassunti in alcuni grandi principi a cui fare sempre riferimento: 1. La Sacra Scrittura contiene parole sensate e alla portata della comune intelligenza dell’uomo perché è Parola di Dio espressa in parola umana. Non contiene quindi parole magiche o esoteriche riservate solo a persone intellettualmente
o spiritualmente privilegiate; 2. Spetta ai cristiani, di conseguenza, mettere la necessaria volontà e impegno in ordine alla comprensione dose of tadalafil in pulmonary hypertension del significato proprio e diretto della Sacra Scrittura (“io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti http://tadalafilonline200mgdosage.com/ – Salmo 119,125); 3. La Parola, dopo essere stata ascoltata e capita, deve essere ubbidita; l’ubbidienza è il segno rivelatore dell’autentico ascolto e dell’autentica conoscenza; 4. L’effettivo ascolto, conoscenza e ubbidienza tadalafil generic avvengono nella Chiesa; 5. La lettura e lo studio[1] personale della Parola di Dio nella Chiesa sono la via più efficace alla preghiera cristiana. Ciò serve anzitutto a costruire insieme il senso di appartenenza alla Chiesa partendo dalle Scritture; a rileggere l’attualità, ad interpretare i segni del tempo tenendo conto che la Parola di Dio ci dà una chiave di lettura. Siamo stimolati a rimettere insieme le problematicità della storia e della vita di ciascuno ripartendo dalla Parola che da senso al tutto; ci denudiamo di tutto, distruggiamo le nostre umane certezze per ricostruire l’unica sms spy windows phone grande certezza con Lui, riaccentrando tutto intorno alla Parola e all’Eucarestia). La Parola di Dio diventa il criterio di ripensamento di una
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appartenenza ecclesiale non devozionale che ridia ruolo forte alla secret cell phone spy dimensione ministeriale del battezzato comune, laico, religioso o presbitero che sia: anche ai laici spetta l’accesso alle profondità delle Scritture affiche siano “sempre pronti a rispondere, a chiunque vi domandi ragione, della speranza che è in voi” (1 Pt. 3,15). In quattro anni di cammino comunitario di ascolto abbiamo letto pharmacy in canada per intero il Vangelo di Giovanni, gli Atti degli apostoli e il Vangelo di Matteo che abbiamo appena concluso. Ora ci stiamo orientando alla lettura delle lettere pastorali di Paolo e alle lettere cosiddette “cattoliche”. Le scelte dei testi biblici da leggere cercano di non essere mai casuali, ma di rappresentare la vita della comunità e infatti la lettura che
se ne fa risente della situazione di vita delle persone che vi partecipano. Conclusioni: Una esperienza di quattro anni di cammino che sta lasciando il segno: Laici protagonisti, prete guida in ascolto, un inteso lavoro nelle case, “piccole comunità” che si riuniscono, una amicizia che cresce, doloro della vta che vengono affrontati assieme. Le conseguenze in ordine alla vita di comunità: – la carità: l’accoglienza di situazioni di marginalità sociale, la nascita di Casa Nazaret e poco dopo di Casa Betania, le esperienze di affidamento familiare; il tema della pace (scuola di pace), della giustizia e della salvaguardia del creato; – la vita pubblica:
- la professione: l’approccio al lavoro e l’uso dei soldi;
- la politica: l’impegno politico di alcuni (l’etica e il rispetto delle regole, partire dagli ultimi, evitare scorciatoie ideologiche, forte laicità e autonomia nelle scelte, il fine non giustifica mai i mezzi)
– l’esperienza di condomini solidali e delle cooperative sociali nate in questi anni; – la presenza in diocesi: l’ufficio catechistico, l’apostolato biblico, la commissione giustizia e pace. I ministeri ordinati e istituiti.
Le prospettive future: le criticità di un percorso bello, ma irto di difficoltà: l’assuefazione, l’abbandono, la tentazione di tornare alla delega
al prete, la stanchezza, un piccolo gregge che tiene tadalafil for pah botta, le tentazioni del mondo, il dolore di alcune perdite, la sensazione di solitudine nonostante tutto. …ma il cammino riprende. GIOVANNI SANTARELLI
[1] Per studio si intende una “attenzione caritatevole alle sfumature del testo”