31 marzo 2008

2. Beati i miti perché erediteranno la terra

Beata la coppia che, anche nella fatica di amarsi, sa che erediterà una terra di pace.

Essere come Gesù miti e umili nel cuore, nella coscienza, è bello ma ha un prezzo: la scelta esigente di amare più che essere amati, di servire per amore più che essere serviti, di abbandonare la terra del potere per ricevere in eredità la terra dell’amore dove si vive da figli e fratelli e dove il più grande è come colui che serve. Il linguaggio dell’amore fa dire agli sposi : mio re, mia regina. Ma il re va incontro alla sua regina mite , su dorso d’asina, diseredato per creare una terra di pace tra loro e verso gli altri . Stili di vita belli ed esigenti per una giovane famiglia.
Nella prima stagione dell’amore prevale o prevaleva il sogno, la convinzione che la vita a due potesse riempire i vuoti del cuore, colmare o per lo meno lenire le ferite, aprire orizzonti decisamente nuovi dopo periodi tormentati di solitudine affettiva. Spesso i primi di anni di matrimonio invece mettono ancora più a nudo le ferite della coppia, i punti non risolti ed esasperano le attese. Restare miti e mansueti non è davvero facile se non prevale la speranza di ereditare una terra di pace . Alla dispersione subentra sempre il ritrovamento, alla accettazione sofferta di una storia diversa da quello che frettolosamente la coppia aveva immaginato, se si affronta il disagio con mitezza e lungimiranza, subentra sempre una nuova terra di pace dove la coppia e i bambini possono vivere con maggiore profondità e leggerezza quei sogni che sembravano infranti o spariti per sempre. Solo la mitezza e l’umiltà del cuore, la pazienza, la lungimiranza, la capacità di tener duro, assicurano un futuro ad un amore che spesso proprio nei primi anni, che l’immaginario antico vede come luna di miele, è sottoposto a molteplici tentazioni e a prove sottili . Oggi i giovani sposi si trovano, specie per un lavoro globalizzato, dispersi, lontani, facilmente stressati, ma restando miti e umili di cuore ricevono come dono il “abato della coppia”, per vivere nella propria terra, in pace.

Beata la coppia che non cerca di far valere il proprio diritto e sa cedere per amore piuttosto che adirarsi.

Il segreto della pace nella coppia è essere capaci entrambi di cedere proprio quando si ha ragione o si è convinti di averla. La mitezza esige saper cedere per amore e proprio quando uno è convinto di essere dalla parte della ragione può farlo con dignità e delicatezza. Altrimenti si scatena la violenza che in genere si riversa proprio sulle persone che si amano di più. A volte con parole dure che feriscono e lasciano segni nel tempo, a volte anche con forme sottili di violenza : mancanza di gesti di tenerezza e di amore, mal di testa e stanchezza persistenti, silenzi pesanti che si protraggono per ore o per giorni o ( e questo fa ancora più male) telefonate dure ad amici e conoscenti. Vivere da miti nella coppia è anzitutto non mettere mai in discussione la scelta e l’amore. La violenza più grande è rimettere in discussione la scelta che ha segnato per sempre la vita: posso dire al coniuge tutta la mia fatica, la mia sofferenza in quel momento, ma sempre riconfermando che quello che abbiamo scelto non si tocca perché risponde ad un progetto più grande di noi, perché una mano divina ha tessuto la rete dell’amore che ha condotto ad essere sposi. Mai come in questa stagione, dove anche le televisioni ad ogni ora mettono in onda i drammi delle famiglie, la violenza nella coppia è propinata in mille forme, dalle più “civili” fino a quelle più orribili e drammatiche e ancor più la mitezza è segreto di beatitudine. Affabilità e gentilezza sono come un balsamo nei rapporti interpersonali. Si vive meglio in famiglia quando c’è gentilezza nei gesti, nelle parole e , prima di tutto, nei sentimenti del cuore. Ma questo esige che la coppia sia capace di misericordia e di compassione, di perdono.


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