22 ottobre 2007

Per pochi, non per tutti…

Iniziando a scrivere questo biglietto non so ancora chi potranno esserne i destinatari perché nasce da un bisogno profondo che può essere raccolto da fratelli e sorelle diversi che abbiano in comune la vocazione alla preghiera da vivere insieme ogni giorno, a nome e per conto di tutti i cristiani e di tutti gli uomini .

I requisiti sono estremamente semplici. Che desiderino farlo, impegnandosi almeno per alcuni mesi in modo da valutare l’impatto nella propria vita e che abbiano condizioni di vita tali che gli consentano di ritrovarsi a pregare prima del lavoro dalle 6,30 alle 7,30 del mattino dei giorni feriali o almeno da martedì a venerdì di ogni settimana.

Il metodo della preghiera è quello della lectio divina che impareremo assieme praticandola seguita dalle preghiera delle lodi e dalla eucaristia.

L’esperienza di questa preghiera ha un indubbio valore spirituale ed un aspetto pastorale: verificare in modo definitivo se questa intuizione di tanti maestri di fede del secolo scorso, di plasmare le parrocchie nell’eucaristia quotidiana preceduta dall’ascolto del Vangelo, è proponibile nel ventunesimo secolo e nelle comunità parrocchiali che raccolgono cristiani comuni spinti dal vivere la preghiera di ascolto e di lode a nome e per conto di tutta la Chiesa e di tutti gli uomini.

Tra i miei ipotetici destinatari spero di siano anche molti giovani perché credo che la giovinezza sia un tempo unico in cui Cristo parla al cuore per aprirlo ad una vocazione d’amore che si esprime anzitutto nella preghiera di lode vissuta come sostituzione vicaria di tanti fratelli e sorelle che sono impediti dalle condizioni di vita o da una pesantezza spirituale che non gli consente,oltre la domenica, di avere ritmi comunitari di preghiera.

Questa convinzione, che una comunità cristiana si regga sui ritmi quotidiani della preghiera che alcuni fratelli e sorelle vivono a nome e per conto di tutti, è da sempre nel mio cuore ,radicata nella vita millenaria della chiesa; ma non nascondo che il vivere accanto ad una moschea e vedere nel 21 secolo uomini che lavorano così fedeli ai ritmi quotidiani con il loro abito bianco, ha rinfocolato il desiderio e mi ha spinto ad un ulteriore tentativo di realizzarlo.

Credo possibile che ogni mattino un piccolo gruppo di fratelli e sorelle cristiane con il loro abito battesimale possa aprire la giornata con la preghiera di ascolto e di lode.
(don vi 3287280505)

  1. Il Signore è diventato per me importante… più della pipì del cane.

    Forse il mio confronto è meno nobile di quello di Don Vincenzo con i fratelli musulmani in veste bianca. Quando più di tre anni fa, in un momento di vuoto spirituale decisi di andare a messa la mattina, mi capitava di incontrare un folto gruppo di persone che portava il proprio cane a fare i propri “bisognini” nel grande campo che divide la mia via dalla chiesa. Credo che devo anche alla loro fedeltà quotidiana, se sono riuscito a rimanere anch’io fedele a questo impegno, soprattutto quando la tentazione del morbido cuscino cerca di vincere. “La mia anima non può essere meno importante del bisognino di di un cane…”
    Ho così potuto sperimentare che con la preghiera del mattino, la giornata parte con il piede giusto e con facilità prosegue con un andamento molto più scorrevole, bello e positivo soprattutto nel rapporto con le persone che incontri e che vivono con te. È chiaro che un dubbioso come me si interroga sul valore religioso, spirituale di una scelta come questa o se invece abbia solo un significato di “igiene” psicologica… Ma non m’importa. Ha per me un grande valore e spero di essere sempre più fedele alle lodi, alla messa e anche alla lectio delle 6,30. È anche vero che essendo in pochi prevale alla fine la dimensione dell’esperienza personale più che comunitaria, o al massimo di relazione con le poche persone che vi partecipano. Ma non importa lo stesso… forse il valore comunitario c’è ugualmente anche se non m’accorgo.
    A questa testimonianza, che ho fatto con un po’ di fatica per la paura di pavoneggiarmi di una scelta, controbilancio con la mia difficoltà della sera, quella di un “allodola” che fatica ad essere “gufo” e non riesce a vivere la preghiera serale. Per me è difficilissima. Anche se sono abituato a stare sveglio fino a mezzanotte di fronte alla preghiera vincono la stanchezza e la distrazione, una difficoltà che riesco a superare il lunedì sera, ma raggiunge il culmine, ahimè, proprio la sera del venerdì… e il biblico diventa una “obbedienza” faticosissima.

    Con questo non voglio certo proporre di fare il biblico di mattina, ma invitarvi alla Lectio sì. Al mercoledì, di solito oltre a donvi e Enzo c’è anche Marco Marcucci… e se viene qualcun altro, anche senza veste bianca, si può fare un bel gruppo che supera quello dei padroni di cane.

    Buon risveglio “allodole” sentinelle del mattino.

  2. sergio manuelli says:

    Dal 1994 al 1997, prima della nascita del secondogenito, sono sempre andato a messa la mattina dal DonVi. Ho più volte ribadito come l’incontro mattutino col Signore fungeva per me come la lima, smussava le tensioni e le preoccupazioni accumulate nella giornata passata e quelle che avrei incontrato nella giornata presente. Poi l’avvento del 2, 3 e 4 figlio, mi ha suggerito di celebrare la messa domestica nel coadiuvare mia moglie nelle sveglie, colazioni, vestizioni etc etc. Ho sempre nutrito però la speranza di poter ritornare ad abbeverarmi. Purtroppo, da due mesi a questa parte, nella nostra comunità familiare, si è aggiunto il cane. Ebbene si, mi ritrovo anch’io alla 6.30 di ogni mattina, a far fare l’ineludibile giretto alla bestia pro bisognini. Mi ritrovo di nuovo imbrigliato in impegni quotidiani ritmati e costanti. Vedo di nuovo sfumare l’opportunità; mi sento comunque di incoraggiare (come extracomunitario rispetto alla s. famiglia) quanti, come il DonVi, gettando il cuore oltre l’ostacolo, osano, per stimolare le nostre sonnecchianti coscienze ed alimentare la fiammella della fede.
    Spero che riusciate a partire, nella speranza, un di, di vederci all’alba a pregare insieme.
    Un abbraccio
    Sergio Manuelli – CLAM
    s.manuelli@clamcoop.it
    tel 335/7430465

  3. Quest’estate, dopo gli esercizi spirituali di Assisi, ero riuscito a partecipare alla Messa quotidiana tutti i giorni o quasi, poiché fino a quando non è iniziata al scuola, vi riuscivo. Poi Lorena a cominciato a lavorare a Pesaro ed esce di casa alle 7,15 per cui devo pensare ad Elisabetta affinché faccia colazione e si prepari per andare a scuola. Pertanto mi rimarrebbe molto difficile tornarvi.
    Veramente quel momento mi manca, vi assicuro però che, almeno da solo, riesco a pregare con le Lodi, ed i quel momento, mi sento in comunione con Voi.
    Per quanto riguarda il Vangelo quotidiano, approfitto del servizio offerto nella pagina web della Parrocchia.
    Certo, non è la stessa cosa che essere presente in Chiesa, ma, sono certo che, come dice Don Vincenzo, che chi ha il dono di esserci, possa portare spiritualmente con se anche il resto della Comunità.
    Ciao.
    Davide


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