Cari fratelli delle 12 tribù e fratelli tutti della comunità
Ieri sera abbiamo terminato la lettura comunitaria degli Atti degli Apostoli su cui le “12 tribù” si sono impegnate con rande serietà e capacità di analisi in questi due anni
Come abbiamo più volte detto questo approccio alla lettura costituisce una grande esperienza di comunità e di Chiesa che non dobbiamo in alcun modo perdere, ma anzi valorizzare il più possibile evitando rischi di banalizzazione o di burocratizzazione; si tratta infatti di un momento prezioso che il Signore ci ha concesso di vivere.
Siamo in un momento – credo - particolarmente delicato della vita della nostra comunità all’interno di un altrettanto delicato momento della vita della nostra diocesi (cambio di Vescovo) e della stessa vita della Chiesa italiana che non può vederci marginali come laici consapevoli della propria fede.
Dobbiamo quindi riprendere con forza il nostro momento di catechesi biblica dandocelo come priorità assoluta a cui non mancare mai e a cui partecipare attivamente portando il nostro contributo di fede, speranza e carità.
Ieri sera non eravamo tantissimi, ma nonostante tutto si respirava qualcosa di bello così come abbiamo sempre sperimentato nei nostri venerdì. Non dobbiamo quindi scoraggiarci per le difficoltà della vita e soprattutto non dobbiamo cadere nella tentazione di considerare l’ascolto della Parola come qualcosa di inefficace, che “in nulla tocca la nostra vita”; come un momento a sé dstante e staccato dal contesto della vita, come un qualcosa che si può permettere solo colui che non ha problemi fino a che i problemi arrivano e allora tutto cambia; il Signore sparisce, i fratelli diventano un peso e noi rimaniamo soli .
La serata di chiusura di Vincenzo è stata come al solito molto bella e “competente” non solo per i contenuti esegetici, ma per la capacità di porre domande alla vita, di sollecitare nostre rielaborazioni sul testo, di interrogarci sui nostri percorsi concreti di vita.
In fondo la lettura degli Atti l’abbiamo stata fatta per questo e su questo dovremo tornare assieme superando quella che – mi sembra – essere una fase di “stanca” della nostra vita spirituale (forse abbiano lavorato troppo sui “contenitori” e poco sui “contenuti”).
Dobbiamo allora riprendere il nostro lavoro nelle prossime settimane in base ad una metodologia di partecipazione al testo da fare come tribù.
Non riprenderemo quindi da subito con un nuovo testo, ma ci dedicheremo a tornare sugli Atti degli apostoli proponendo riflessioni di vita personale, comunitaria ed ecclesiale che ci aiutino a sentire l’appartenenza degli uni con gli altri e presenti nella vita della Chiesa e della città.
Vincenzo farà da “facilitatore”, ma sarà nostro compito intervenire sulle questioni concrete della vita preparandoci possibilmente prima e recuperando tutti i fratelli delle tribù in modo che tutti possano di nuovo essere presenti il venerdì.
Da questo confronto potrà emergere il vero “Consiglio pastorale” che riflette e propone le linee per il prossimo anno partendo dalla “storia della prima comunità cristiana”.
Solo al termine di questa riflessione spirituale sugli Atti – che potrà andare avanti anche nel mese di settembre – individueremo il nuovo testo da leggere assieme e riavvieremo il calendario delle tribù con tanto di partecipazioni esterne e di “lectio magistralis”.
Un invito particolare lo faccio ai giovani che in estate sono più distratti dai numerosi impegni che in questa stagione si trovano ad affrontare.
Ci vediamo venerdì!!
Vi saluto tutti
NINO SANTARELLI