11 novembre 2006

Ravviviamo il gemellaggio con Bishop’s Stortford

Alcune idee per ravvivare il gemellaggio ecumenico tra le parrocchie di Bishop’s Stortford e la nostra parrocchia a partire da una rapida lettura della Charta Oecumenica.
In questa settimana sul blog chiediamo a tutti di intervenire e soprattutto a quelli che in questi anni si sono coinvolti con le comunità anglicane.

Nella città di Bishop’s Stortford sono presenti undici chiese cristiane che hanno da tempo percorsi ecumenici al loro interno. Una idea potrebbe essere quella di chiedere come delegazione della Santa Famiglia di partecipare in qualche occasione ai loro momenti ecumenici per respirare il clima di unità che li pervade.

1. Pensavamo di valorizzare il nostro studio della Bibbia del venerdì. Chiedere a Nino se ritiene utile invitare alcuni fratelli anglicani per una lectio sugli Atti o un piccolo gruppo di laici che guidano l’incontro del nostro venerdì su un testo bilingue.

2. Scambio dei testi di riflessione biblica nella propria lingua a livello di sito web. Noi mandiamo i nostri e loro possono inviarci alcuni loro contributi. Poi ognuno provvederà alla traduzione se lo ritiene interessante.

3. Una collaborazione a livello di dialogo interreligioso. La nostra parrocchia da anni ha un centro culturale islamico vicinissimo a noi e in continua crescita. Chiedere se a Bishop’s c’è un presenza islamica e come affrontano il dialogo interreligioso per scambiarci notizie e idee su questo in modo da avere in Europa un atteggiamento condiviso .

4. Potremmo suggerire nella preghiera universale un ricordo reciproco costante nelle nostre liturgie domenicali ricordando in modo esplicito il nostro legame reciproco.

5. A livello sociale e caritativo, oltre allo scambio che stiamo già facendo delle iniziative reciproche , potremmo individuare piccoli progetti comuni, ad esempio verso l’Africa o altre realtà drammatiche, per mandare insieme un piccolo segno di carità come espressione delle nostre chiese unite..

6. Chiedere a Luciano Benini se possiamo aprire un dialogo tra parrocchie cristiane sulla salvaguardia della creazione e pensare per il prossimo anno di preparare con iniziative simili la giornata per la salvaguardia del creato.

7. Portare avanti il discorso di Sibiu 2007 che l’ultima nostra delegazione ha proposto ed un possibile pellegrinaggio ecumenico in un luogo significativo della Chiesa Anglicana.

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  1. Valter Toni says:

    Lo so, il gemellaggio con la chiesa anglicana ci ha fatto conoscere sopratutto persone di una certa età. Ma secondo me se non creiamo ponti fra bambini, ragazzi e adolescenti delle due chiese il gemellaggio durerà finché dura Don Vincenzo. Loro, ragazzi comunque guidati e sollecitati dagli adulti, sono gli unici ad avere tempo e forse interesse a mantenere vivo questo legame con realtà così lontane. Forse anche per un semplice desiderio di “volare”, come fa Bianca che mi chiede una volta al mese quando ritorneremo da Jenny e Graham, ma saranno comunque scambi all’ombra di un campanile.

  2. Caterina says:

    Penso anche io che sia fondamentale ravvivare i contatti con i nostri “gemelli” queip ochi giorni passati con loro sono stati molto molto belli sia sul piano umano che su quello (e soprattutto) di fede. La nostra parrocchia ha la fortuna di avere DonVi perciò credo che sia importante sviluppare una coscienza un po’ più ecumenica anche in noi giovani: alla fine là sono si, tutti un po’ anzianotti però è stato bellissimo mettere in comune le nostre due culture!

  3. Nino Santarelli says:

    M pare che un piccolo salto di qualità sul cammino ecumenico della nostra parrocchia npossa avvenire se si riuscirà a collegarlo maggiormente il nostro cammino biblico comunitario.
    “le 12 tribù si aprono all’ecumenismo”! potrebbe essere questa una modalità su cui ragionare per sentire più vicono a tutti noi questo percorso così importante per la Chiesa.
    Potremmo allora organizzare con la parriocchia inglese gemellata alcuni incotri sugli Atti degli Apostoli e confrontarci assieme sulla figura di S. Paolo e su alcune questioni che anche ieri sera alla catechesi sono emerse con grande interesse come quella della “giustificazione per fede”.
    Chiedo quindi agli “ecumenici” di tenere in considerazione questa proposta e di farmi sapere come procedere in tal senso.

  4. Alessio Fattorini says:

    Io e Laura tra natale e capodanno andremo a Londra.. per un 4gg turistici, e siamo stati invitati anche al matrmionio di John il 30 dicembre. Potremo essere vostri messageri/incaricati ;)

  5. Giovanni Santarelli says:

    Cari Alessio e Laura

    volevo proporvi, in occasione della vostra visita ai fratelli anglicani, di discutere con loro le modalità migliori per avviare un confronto tra il nostro approccio e il loro approccio alla Scrittura partendo dal testo degli atti degli apostoli che stiamo leggendo.

    Dovreste verificare le modalitrà migliori per stabilire un rapporto costante che potrebbe prendere avvio da un loro intervento alla nostra catechesi del venerdì su tematiche sollecitate da alcuni capitoli letti da noi in questi mesi (vedi il grande temna della giustifcazione per fede ad esempio) per poi proseguire con lo scambio di opinioni finalizzate a recuperare, nella diversità di storie, le questioni fondamentali che ci uniscono.

    Potrebbe essere anche un modo per conoscere la storia di quella confessione e di approfondirne le differenze dalla storia della professione cattolica.

    Il metodo di fondo però mi sembra però quello della lettura continua della Bibbia e nel nostro caso degli atti degli apostoli. Potremo infatti recuperare un interesse comune verso il cammino ecumenico solo inserendolo in un cammino che già ci appartiene come quello della catechesi biblica che costituisce la sostanza della nostro carisma spirituale.
    NINO

  6. Ci portate anche a noi? ;-)

  7. Infatti, all’ultimo incontro sull’ecumenismo ci si era mossi proprio in questa direzione.
    Credo anch’io che si debba partire dalla Parola per costruire qualcosa di determinante per i nostri cammini di fede. Eppoi, dei fratelli anglicani possiamo sapere tante cose ma spesso non conosciamo quelle che sono le peculiarità della loro fede e questo rimarrà sempre un handicap nel dialogo ecumenico: se non ci si conosce veramente come si può pensare ad un cammino comune! Credo che un confronto sulla Parola sia il modo migliore per avviare un vero progetto di fraternità ecumenica.
    p.s. Valter, vedrai che tra qualche anno le cose si invertiranno, voi ve ne andrete a spasso e noi vi pregheremo di portarci con voi!!!

    Laura


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