una nota di incoraggiamento
Cari fratelli delle 12 tribù
Alcune sensazioni di difficoltà che ho avuto occasione walmart cialis price di ascoltare in queste ultime settimane mi hanno spinto a mandarvi questa breve nota di incoraggiamento perchè di fronte alla Parola di Dio
non possiamo cedere per nessun motivo, ma in particolare perché la nostra comunità pare sempre più caratterizzarsi, nel panorama delle esperienze italiane, come una comunità di ascolto. Se c’è qualcosa che deve caratterizzarci è proprio questa: il fatto di essere dei laici che hanno preso in
mano seriamente la Scrittura e vogliono che diventi la fonte della loro unità nello Spirito di Dio e nell’amore alla Chiesa. pharmacy canadian
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http://genericviagra-edtreatment.com/ viagraviagrahttp://accutanegeneric-online.com/plavix side genericcialis hearing losshttp://accutanegeneric-online.com/mail order cialispropecia hair growthMi sembra di poter dire che si tratta di un messaggio forte che possiamo lanciare alla Chiesa Italiana e mi pare che debba essere il criterio con cui dobbiamo affrontare
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“affido” di bambini fosse la condizione unica per vivere la fede, in seguito si sono trovate altre “verità” esclusive per vivere la coerenza del Vangelo (Casa
Nazaret? La condivisione del cell phone spy for samsung denaro? L’ecumenismo? I ministeri?) senza avere capacità di “vedere” queste cose alla luce dell’unica verità che è il vangelo e quindi di farle nostre. Mi pare invece che il nostro cammino sia proprio canadian pharmacy quello di entrare nel buy generic viagra profondo delle cose e, su queste, dare valore
alle nostre buy levitra oral jelly scelte, avere capacità di discernere i talenti dei fratelli, cambiare rotta se il caso,
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ridimensionare presunte verità, andare all’osso delle cose (amare Dio e i fratelli). Si tratta quindi di dare ulteriore vigore a questa capacità di ascolto di Dio che è veramente rara nella nostra Chiesa. http://viagraonline-pharmacyrx.com/ A questo proposito me sembrava carina la proposta di Anna Palazzi di dare un nome alle tribù così come si sono sviluppate nella storia di Israele. Sono andato allora a vedere cosa dicono i buy viagra testi e mi sono reemplazo del viagra accorto che in alcune parti le 12 tribù sono 13
(Numeri 1) in altri testi sono addirittura 10 (gdc 1). Si tratta evidentemente, come spesso avviene nella Bibbia http://cialisonline-rxpharmacy.com/ di percorsi storici che cambiano nel tempo e sviluppano situazioni differenti. Allora, per arrivare ad una conclusione mi sono ripreso l’elenco del libro dei Numeri e ho tolto la tribù di Levi che si trovò senza un preciso territorio di riferimento perché incaricata di svolgere funzioni prettamente sacerdotali. La tredicesima tribù quindi nel nostro caso è rappresentata dai Sacerdoti online viagra cialis online e diaconi (a cui aggiungiamo anche i lettori e gli accoliti) che non fanno parte di alcun a tribù. L’elenco allora è questo I. Ruben II. Simeone III. Giuda cialis 100mg IV. Issachar V. Zabulon VI. Efraim VII. Manasse VIII. Beniamino IX. Dan X. Neftali XI. Gad XII. Asher Potrebbe essere questo un modo per dare più identità alle tribù e per incoraggiarle in un cammino importante che è quello di ricostituire le 12 tribù in pienezza al ritorno del Signore. Le nostre preghiere e il nostro ascolto contribuiranno ad accelerare questo ritorno (ricordate Daniele Garota?), se smettiamo però o se allentiamo tutto viene rinviato. Questa è la nostra vocazione: Essere un popolo in ascolto che chiede al Signore di tornare presto e su questo costruisce la propria presenza nella storia. NINO SANTARELLI
Caro Nino e cari fratelli,
oltre alla tua proposta, sarebbe interessante individuare altri metodi,
oltri a quelli che stiamo utilizzando al biblico, per poter rendere più
agevole l’ascolto.
E’ stato molto interessante, a mio avviso, l’incontro su Anania e Safira che
era stato introdotto attraverso proiezione di dipinti con il commento di
Guido Ugolini.
Lo sforzo per preparare al meglio l’incontro è enorme, richiede studio e
approfondimento, perché c’è il rischio che se ci preparassimo soltanto
basandoci sulle nostre intuizioni, per quanto belle e suggestive, facilmente
si potrebbe andare fuori tema e si rischia di far dire al testo ciò che non
voleva dire.
Credo che sia importante, da parte di chi ha studiato un po’ di teologia,
preparare uno schema (ad esempio come fa Don Marco Di Giorgio nelle lezioni
di Sacra Scrittura) su come si fa l’esame di un brano della Bibbia.
Certamente, è importante che poi i componenti delle tribù usino tutta la
fantasia e le loro individualità nel preparare il loro testo di competenza,
ma credo sia importante fissarsi dei paletti per inquadrare in modo migliore
il testo.
Penso ad esempio che sarebbe bello preparare un piccolo promemoria sui
concetti di: GENERE LETTERARIO, AMBIENTAZIONE, CONTESTO, STRUTTURA, PAROLE
CHIAVE, PASSI PARALLELI, COMMENTI, ECC.
Si può fare?
Un altro aspetto:
Siamo alla vigilia di un nuovo anno pastorale, che dovremo programmare; Don
Vincenzo sta facendo delle proposte sull’ Iniziazione Cristiana. Penso che
sarebbe bello che ogni tribù, visto che siamo in cammino con gli Apostoli,
dia un piccolo contributo di idee e proposte sui vari aspetti della
programmazione e non soltanto solo che ci riguarda da vicino. Penso infatti
che anche chi ad esempio non è impegnato come catechista, debba in qualche
modo interessarsi all’annuncio della Fede ai bambini, ai ragazzi, ai giovani
ed agli adulti, così come per altri aspetti della vita della Comunità.
Buona giornata.
Davide
cari fratelli
visto che ci viene sollecitato e che in effetti il blog è uno strumento di agevole utilizzo vi scrivo alcune note per proseguire la nostra riflessione e incoraggiamento sulla catechesi biblica del venerdì.
1. volevo innanzitutto dirvi che ho inviato molte e.mail in questi giorni a diversi organi di stampa o persone capaci di darci una mano per raggiungere ciò che in Italia sta avvenendo in merito all’esperienza delle catechesi bibliche e della Parola di Dio in mano ai laici.
Ho inviato lettere a “Il Regno”, a Luigi Accattoli, a d. Cesare Bissoli, a d. Giacomo Ruggeri per chiedere loro di far conoscere la nostra esperienza e farci conoscere esperienze di altri per entrare in un circuito nazionale che potrebbe allargare gli orizzonti del nostro lavoro che sta diventando ogni venerdì sempre più serio e importante e che in Italia vede la presenza di molte esperienze:
2. volevo poi far mia la porposta di Vincenzo di allargare la catechesi al percorso ecumenico avviato da lui e da un piccolo gruppo in modo da poter scambiare esperienze di interpretazione del testo biblico con gli amici anglicani (pensate solo al tema della “Giustificazione per fede” affrontato nella catechesi di ieri) e sentire l’attività del gruppo esumenismo più vicino al resto della vita della comunità;
3. sarebbe inoltre bello allargare la catechesi anche a forme di dialogo interreligioso (anche qui Vincenzo ci ha sollecitato) attraverso un confronto con le altre “religioni del libro”, con la vicenda di Israele e dell’”incatenamento” al Vecchio Testamento (come diceva ieri Luciano) e con la complessa storia dell’Islam (antico e moderno).
Saluti
NINO