11 agosto 2006

Iniziare i ragazzi all’Eucaristia

Iniziazione, non preparazione
Sappiamo che l’Eucaristia è il vertice dell’iniziazione cristiana, pertanto è giusto che si parli non tanto di preparazione alla Messa quanto piuttosto di iniziazione. Iniziare, infatti, rimanda a un’esperienza, più che a una conoscenza. Tale esperienza non potrà essere soltanto quella della Eucaristia nel suo momento celebrativo, quanto piuttosto quella di un evento sacramentale, che collega insieme parola di Dio e vita vissuta in una articolazione di momenti specifici.
L’esigenza di una gradualit?
Iniziare, inoltre, comporta una gradualità, per cui si entra poco alla volta nella realtà alla quale si è iniziati. Immettere tutto in una volta una persona nella grande assemblea che celebra l’Eucaristia domenicale… è come buttare nella piscina profonda chi sta imparando a nuotare!
Le esperienze «eucaristiche» quotidiane
Ancora una volta si ricorda come sia l’ambiente familiare il luogo fondamentale nel quale questo rapporto viene attivato, attraverso esperienze serene e maturanti. Perché spesso i nostri contemporanei abbandonano la fede proprio perché nelle famiglie non c’è più la trasmissione della fede cristiana, ma soltanto la trasmissione di tradizioni umane e sociali, in cui figurano alcuni gesti saltuari che appartengono alla tradizione cristiana.
È infatti quanto mai significativo che, presentando l’Eucaristia, si possa far riferimento alle esperienze eucaristiche quotidiane: dalle parole in famiglia alla Parola nella assemblea, dal pasto familiare alla Cena del Signore, dal perdono in casa al perdono comunitario, dal sacrificio fatto per volersi bene tra genitori, figli, fratelli all’offerta sacrificale di Gesù per l’umanità intera.
Il riferimento, tuttavia, va fatto nel doppio senso: dalla vita alla Eucaristia e dalla Eucaristia alla vita. Se, infatti, celebrando la Messa è bello ricordare le esperienze analoghe che facciamo in famiglia e nella società («Ora prepariamo l’altare, come quando a casa si prepara la tavola … »), è altrettanto bello e prezioso che in casa, vivendo alcune esperienze, venga richiamata l’Eucaristia domenicale («Ci siamo chiesti scusa per un’offesa; è proprio come quando la domenica chiediamo scusa al Signore e ci perdoniamo tra di noi, nella Messa … »).
La messa con la partecipazione dei fanciulli
-animatori della liturgia e della catechesi si incontrino regolarmente per la preparazione delle liturgie con grande numero di bambini e ragazzi;
-eventuali Eucaristie con i fanciulli nell’itinerario catechistico celebrate in giorni feriali tengano anche conto delle proposte contenute nel Lezionario per le Messe con i fanciulli; e forse sarebbe utile, nella prospettiva dell’iniziazione cristiana, smettere di usare l’espressione Prima Comunione (ormai percepita come sacramento a se stante, concluso in se stesso, una volta nella vita), per passare all’espressione Iniziazione all’Eucaristia…
I fanciulli, membri dell’assemblea ed un’accoglienza fraterna verso di loro.
La voce dei fanciulli ha diritto di farsi sentire da coloro che si preoccupano della vita liturgica della parrocchia. La presenza di educatori, di catechisti e di genitori è già una prima risposta a questa esigenza. Ma qualche volta sarà possibile mirare a qualcosa di più: rendendoli responsabili dell’intera celebrazione. Naturalmente ciò non deve avvenire sempre, altrimenti si ricadrebbe nell’errore di considerarli ancora e sempre una categoria a parte. Invece, ogni tanto, non è sbagliato che essi possano proporre ai fratelli più grandi un loro proprio modo di celebrare. Non si tratta di «parcheggiare » i fanciulli e neppure di sorvegliarli. Se li accogliamo nell’assemblea dobbiamo avere alcuni accorgimenti: stare attenti a non mettersi davanti a un piccolo, altrimenti gli impediamo di vedere; aiutare con garbo i più piccoli ad adoperare il loro libro; non credere di avere il diritto di passare davanti a un fanciullo nella processione per la comunione solo perché si è adulti; essere convinti che, lo scambio del segno di pace con il vicino ha un significato, qualunque sia la sua età… Queste piccole cose, e molte altre, renderanno evidente che i partecipanti alla celebrazione sono tutti dei fratelli, che hanno lo stesso valore agli occhi del Signore. In questo senso il celebrante può svolgere un ruolo importante. Nelle prime parole di accoglienza, nell’omelia, nel pensiero finale, saprà tenere conto di tutti coloro che gli stanno davanti?
Liturgia della Parola e liturgia eucaristica
In certi ambienti comincia a diffondersi una pratica, spesso con esiti soddisfacenti. I fanciulli vengono radunati in un locale separato per la liturgia della Parola, che così viene celebrata in modo adeguato ai loro interessi, poi si riuniscono a tutta l’assemblea per partecipare alla liturgia eucaristica. Qualche volta giungono verso il termine dell’omelia e allora possono anch’essi comunicare a tutti con delle testimonianze, con dei disegni commentati, con dei quadri le impressioni tutte personali sulla festa liturgica, sul brano della Scrittura, ecc. L’iniziativa è interessante. Certo suppone disponibilità di locali e di persone. E in ogni caso, merita alcune precisazioni: – è una soluzione fra le molte possibili. Sarebbe sciocco vedervi la soluzione, la ricetta infallibile per risolvere tutti i problemi. – è una soluzione parziale. Essa infatti non dispensa dal cercare di trovare la giusta soluzione alla partecipazione dei fanciulli alla liturgia eucaristica. E neppure, naturalmente, da un ripensamento in comune sull’iniziazione dei ragazzi alla Messa.
Simboli e Parola
Molto importante nell’iniziazione liturgica è l’educazione a due elementi fondamentali del linguaggio: i simboli e la parola. Per questo è opportuno far fare sempre di più esperienze simboliche che avvicinino a questo tipo di linguaggio usando gli stessi segni della liturgia come la luce, il pane, il vino, i colori, il fuoco, l’incenso, l’olio, la croce, l’acqua, ecc.… L’ascolto per i fanciulli è sempre più difficile; per questo è utile un’educazione all’ascolto graduale che si serve di messaggi narrativi, più vicini alla loro mentalità. Un’omelia dialogata può aiutare i fanciulli ad ascoltare. Per questo proponiamo che:
- negli itinerari di catechesi per i fanciulli e i ragazzi sia prevista una specifica iniziazione alla lettura della Bibbia e alla comprensione del linguaggio biblico;
- si ponga particolare attenzione a far sì che, nel cammino di catechesi, attraverso opportune esperienze, bambini e ragazzi vengano a contatto con gli elementi simbolici fondamentali della vita cristiana in situazioni significative;
- l’omelia per le Messe a numerosa partecipazione di ragazzi sia preparata insieme tra presidente dell’assemblea e catechisti, e si valuti la possibilità di realizzarla in modo dialogato.
Eucaristia e comunit?
Ci rendiamo conto che tutto è collegato: la partecipazione all’Eucaristia domenicale non è solo problema di qualità celebrativa, ma chiama in causa la qualità delle nostre comunità parrocchiali, della nostra proposta catechistica; c’è in gioco il ruolo dei genitori e l’influenza delle numerose sirene che con i loro richiami si rivolgono a bambini e ragazzi, spesso offrendo loro menu ben più accattivanti dei nostri.
Le nostre Eucaristie domenicali e festive si trovano proprio all’intersezione tra il momento intra-ecclesiale e quello extra: celebrazioni “per iniziati”, aperte a tutti e frequentate da molti che iniziati non sono (fin dall’inizio o “di ritorno”). Sono una delle finestre attraverso cui il mondo ci guarda: per questo è importante dare qualità, valorizzarle al massimo. Con o senza bambini, ma che davvero siano espressione di una Chiesa riunita per celebrare la morte del Signore, annunziare la sua risurrezione, attendere la sua venuta.

Questo contributo è della diocesi di Torino e chi vuole regalare qualche minuto in più a come iniziare i ragazzi alla eucaristia ecco un bel libro on line a questo indirizzo
http://www.diocesi.torino.it/pastorale/eucarestia_schede.htm

  1. mirella tabarretti says:

    Ho letto con interesse e con attenzione sia la tua riflessione che la relazione di Torino. Le ho trovate molto interessanti (l’ho sempre pensata così anch’io). Mi piacerebbe leggerla insieme con le catechiste e farne una riflessione seguita da un confronto proponendo successivamente un percorso fattibile, più coinvolgente sia per i ragazzi che per le famiglie. I sussidi adeguati esistenti sono molti, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
    Ciao Mirella.

  2. grazie Mirella ,avrei voluto chiederti se potevi aiutarci a pensare il nuovo cammino della iniziazione cristiana e sostenere le catechiste specie del tempo forte del catecumenato. a presto don Vincenzo


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